L’AVVENTO
L’AMORE DEL “BAMBINO” GUARISCE E DONA PACE
Cari lettori, molti di noi, chissà quante volte, ci siamo soffermati a guardare la Natività ma quello che rappresenta o che dovrebbe rappresentare veramente per la nostra vita, nessuno forse è mai riuscito a vedere. Gesù è la Luce che illumina il mondo, cari amici, come dice la Madonna in alcuni messaggi, e noi lo dobbiamo far risplendere partendo dalla nostra identità di figli di Dio. Ognuno di noi, nonostante la propria storia, la propria situazione, ha qualcosa da donare agli altri senza fare apologia, facendo solo tesoro dei propri errori, testimoniando la gioia che si prova al momento della Riconciliazione con il Padre, all’amore e all’armonia che si sente dentro. Non so voi, cari amici, ma per me, dopo quel meraviglioso momento di amore e di perdono, è come se tutte le creature del cielo e della terra fossero in comunione con me e, l’essermi riconciliata con il mio “io”, mi fa riscoprire la presenza del prossimo come un dono ricevuto direttamente dall’Onnipotente per accogliere, perdonare e mi fa comprendere che, nonostante le ferite della vita, posso ricominciare un nuovo percorso. E allora, amici lettori, lo dico prima a me stessa, non dimentichiamoci che Gesù è il “plasma” della nostra esistenza e noi, dobbiamo testimoniare questo con il Vangelo, perché l’amore di Gesù e per Gesù guarisce e dona pace. Non dobbiamo aver paura di abbandonarci a Lui, di vivere in Lui e per Lui, ma dobbiamo rendere più evidente la nostra missione di testimone della Sua infinita Misericordia, evidenziando con quanto amore Egli ci guarda mettendo una luce nelle tenebre del nostro cuore peccatore. Iniziamo insieme questo viaggio meraviglioso dell’Avvento, amici, immergiamoci nella realtà della nascita di Gesù passando per il Cuore Immacolato di Maria, fino a raggiungere la porta della speranza e della Misericordia che si apre per ognuno di noi e che può essere seme per una nuova vita cristiana, soprattutto se abbiamo la capacità di riconoscerci bisognosi di conversione. Papa Giovanni XXXIII, aspettando l’Atteso, l’Infinito, dice: << O Maria, fa che vedendo con te Gesù fra le tue braccia, con te sempre possiamo gioire……prepara i nostri pensieri alla venuta del Sole di giustizia da te portato nel mondo, solleva i nostri cuori ai desideri del Paradiso>>. Augurissimi, amici! Possa l’anno nuovo portare amore e pace nella vita di ognuno.
” Anna”
LA STORIA DI DON PEPPINO : MAESTRO DELLA SCUOLA DI MARIA : IERI, OGGI, DOMANI
Cari lettori, desidero raccontarvi del caro Don Peppino, fondatore dell’Ente “ Regina del Castello” a dodici anni della sua nascita in cielo e del suo vivere con Maria. Dopo il primo scontro con le persone di Oliveto e i pellegrini che si recavano numerosi, pregando e inneggiando canti, nella piazzetta antistante il cancello, per la presenza della Madre di Dio in questo luogo, finalmente il “seguimi” di Maria per lui, arrivò in modo imprevisto: una risposta forse, al suo bisogno inconscio di credere. Si amici, egli venne chiamato senza poter calcolare il vivere dell’incontro con Lei, la Regina del Castello del Regno dei cieli. Un’obbedienza senza calcoli per il nostro amato don Peppino!
Tutto cominciò con una telefonata fatta da Armida Passaro di Agropoli, una persona che, nonostante la sua cecità, aveva ricevuto dal Padre il dono di vedere la Madre di Dio e parlare con Lei. In una delle sue visioni, la Madonna le aveva chiesto di recarsi ad Oliveto Citra perché il Padre che è nei cieli aveva scelto quel luogo per donare il suo messaggio di amore e di misericordia per la salvezza dell’umanità. Dopo qualche giorno Armida telefonò a don Peppino riferendogli il messaggio che aveva ricevuto dalla Madonna, ma la sua risposta fu quasi violenta: “Ma siete tutti impazziti, qui non c’è nessuna Madonna che parla, restate nelle vostre case invece di andare in giro a dire sciocchezze”. Fu in quel momento che, nella cornetta del telefono, si sovrappose una voce che diceva: << Io sono la Vergine Immacolata Maria, Madre di Gesù e Madre vostra. Sono scesa in questo luogo per donarvi speranza di salvezza attraverso la preghiera del Santo Rosario e per ritrovare in voi, l’amore per mio Figlio Gesù. Convertitevi e digiunate………>>.
Per un attimo, a quelle parole, don Peppino rimase allibito, ma subito si riprese dicendo: “E brava, che bello scherzo, quasi ci cascavo, ebbene dì all’ amica che ti è accanto che ha fallito l’intento e per favore non telefoni più” e riattaccò. Quella telefonata però restò non solo nella sua mente ma anche nel suo cuore. Infatti, dopo qualche tempo mi disse: “Signora, quella telefonata mi ha fatto riflettere perché quella voce era dolce, sembrava venisse da lontano e, anche se parlava piano, le sue parole arrivavano con fermezza al mio orecchio e questo mi ha convinto a rimanere con voi questa sera per la recita del Santo Rosario”. C’è da dire, amici, che precedentemente, quando don Peppino passava nella piazzetta, mentre noi recitavamo il Santo Rosario ci invitava con autorevolezza ad andare a dormire, chiarendo che niente di tutto quello che si diceva era corrispondente a verità. Ma quella sera qualcosa avrebbe cambiato completamente il cuore di don Peppino. Mentre eravamo immersi nella preghiera e nei canti, un messaggio importante, dato dalla Madonna alla veggente Anita per il nostro caro parroco, segnò la singolarità della Sua presenza come Madre affettuosa e attenta ai suoi figli. Anita, ancora oggi, è rimasta una ragazza semplice e molto timida e quella sera mi si avvicinò dicendo: “Anna, ho un messaggio per don Peppino, che faccio?” Le dissi: “Non aver timore, l’importante che tu riferisca esattamente quello che la Madonna ti ha detto”. Ci avvicinammo quasi con timore e lui, come sempre, con quel suo modo un po’ burbero, esclamò: “Beh, che cosa volete” ed io gli risposi che la Madonna aveva un messaggio da dargli; lui ridendo manifestò, il suo dissenso: “Figuratevi se la Vergine Maria si scomoda per me”. A quelle parole tutta la timidezza di Anita sembrò svanire ed iniziò parlare riferendogli il messaggio : << Dì a Pinuccio che è inutile che di notte salga al cancello e tenti di vedermi, perché lui mi ha già nel cuore>>. Inquel momento l’ho visto sbiancare e sudare contemporaneamente e, con un filo di voce, affermare: “Com’ è possibile! Nessuno sa che salgo al cancello e quel nomignolo è quello che usava mia madre e che nessuno altro conosceva. Allora la Madonna veramente ha posato i suoi piedi su questa terra!”
Ebbene, amici, da quel momento l’amore che lo legava alla Mamma Celeste iniziò a realizzarsi nelle scelte autentiche e personali su come vivere con i pellegrini e con gli ammalati; sempre pronto all’incontro consolatore per sentire più fratello il fratello bisognoso di amore e di perdono. A Lei si affidava, con Lei si confidava e, nella sua costante preghiera, chiedeva grazie per tutti. Le ore in cui doveva riposare preferiva trascorrerle davanti al Tabernacolo, qualche volta anche sonnecchiando. Lui, cari lettori, si sentiva particolarmente legato alla Vergine e voleva, con tutto il cuore, che tutti coltivassero in modo particolare la devozione alla Madonna come unica strada per arrivare a Gesù. Dedicava, sempre e solo per amore, tempo, pensieri, parole e azioni per Lei; si rivolgeva a Lei continuamente, con vero amore filiale, per implorare protezione e sostegno per tutti. Egli amava recitare il Santo Rosario e mi diceva: “Signora, quando preghiamo tutti insieme, anche gli Angeli tessono preghiere e canti di lode per la Madonna”.
Don Peppino, amici, mi faceva sentire, con le meditazioni che facevamo insieme, veramente amata come vera figlia del Padre e di Maria, non perché non lo sapessi già, ma perché mi portava con le sue parole a cercare sempre, in tutte le cose, il Divino e diceva che ciò che veramente vale è l’eterno amore di Dio. Don Peppino ha consacrato la sua vita a Maria oltre ogni misura, sempre proiettato verso il raggiungimento del fine ultimo, Dio. Mi diceva: “Signora, abbiate sempre il senso pieno della carità come unica risposta concreta alle parole di Cristo, perché nel mondo c’è la necessità di dare una risposta all’ingiustizia della povertà, di sollevare dall’indigenza i fratelli lasciati soli, di pregare con amore per chi vaga nel buio spirituale e non trova la strada per ritornare al Padre, la carità apre le braccia all’amore: non lo dimenticate mai!”. La presenza di don Peppino nella mia vita è stata importante, non solo spiritualmente, ma anche umanamente e socialmente. Mi basti ricordare, e soprattutto analizzare, le iniziative condotte per la salvezza di tanti bambini che, altrimenti, non sarebbero mai nati nel nostro Ospedale, cercando sempre con amore ma anche con autorevolezza, di spiegare alle mamme il valore e l’importanza della vita che nasceva e che cosa essa rappresentasse per la loro vita in quanto dono di Dio. Don Peppino mi ha insegnato a riconoscere le varie facce della carità, il valore autentico profuso nell’assistenza socio-educativa ma, molti del paese, lo hanno trascurato negli affetti cristiani e lo hanno oscurato nella loro memoria. Egli ha vissuto la sua vita per aiutare gli altri: ha procurato agi, lavoro e cure a centinaia di persone e, quando era lui ad essere nel bisogno, un bisogno nascosto che io percepivo, quello di sentirsi amato dalla comunità, non l’ha mai trovato né in vita né dopo la morte. Io solo conosco chi ha ricevuto il bene e posso testimoniare quanto è stato prezioso per la loro vita! Ma don Peppino non è stato importante solo per loro, è stata una guida preziosa soprattutto per me. Come dicevo innanzi, ha fatto entrare nel mio cuore quella luce che rischiara le idee, che lenisce le ansie, per vedere, non solo guardare, la strada dell’amore e della salvezza attraverso la recita del Santo Rosario, preghiera di straordinaria potenza sul Cuore misericordioso di Dio. Infatti, quando mi chiedeva, a volte, di rimanere ancora per un altro Rosario, mi diceva: “Signora, con questa preghiera noi intensifichiamo il dialogo con Maria” e continuava: “Dobbiamo, sempre con umiltà, far comprendere, per quanto ci è concesso, che è tempo di vivere la preghiera del Santo Rosario, perché è la forza che unisce Cielo e Terra, se vogliamo veramente salvarci. Ricordate che la presenza della Madre di Dio sulla terra manifesta il desiderio del Padre di rispondere alla chiamata e seguire Cristo, Pane di vita”.
Quanto mi mancano i tuoi lunghi discorsi, caro don Peppino! Mi sei stato maestro nel corso della vita, mi sei stato accanto nel percorso di formazione per essere una buona catechista nell’accoglienza di tanti bambini. Grazie, don Peppino! Sono certa che Maria ti è stata accanto fino alla fine e ti ha consolato nell’ora dell’ascesa al Paradiso, perché l’hai amata coraggiosamente come solo tu potevi fare.
” Anna”
COMPLEANNO DELLA MADONNA 5 AGOSTO 2016
Bellissimo pomeriggio di preghiera, ieri 5 agosto! Abbiamo festeggiato con i numerosissimi pellegrini giunti da ogni parte (c’era un folto gruppo proveniente anche da Loreto) il compleanno della Madonna. Avremmo dovuto essere noi a fare dei doni alla Mamma celeste per la Sua festa, invece è stata Lei a farli a noi… e senza risparmiarsi! Tantissime sono state, infatti, le testimonianze di grazia ricevute per intercessione della Regina del Castello: conversione di persone lontane da Dio, madri sterili che, dopo averla pregato, hanno ricevuto la gioia di un figlio; due fratelli guariti da un tumore maligno giudicato clinicamente inguaribile ed un carabiniere paralizzato sulla sedia a rotelle che, dopo aver utilizzato con fede e speranza l’olio benedetto della Regina del Castello, si è alzato dalla sedia e ha ricominciato a camminare. Rendiamo grazie alla Santa Vergine perché, nonostante la nostra immaturità spirituale, ha tanta pazienza di restarci ancora accanto e continuare a portarci per mano verso la salvezza.
Oggi i messaggi della Regina del Castello sono intrisi di tanti contenuti, ma quello su cui ha voluto porre l’accento è l’immenso valore della preghiera. Ha detto, infatti, nel messaggio a Gennaro, che anche se è continuamente avvolta dalle lodi degli Angeli, la preghiera che le si imprime di più nel cuore è quella che viene dai suoi figli sulla terra. Non trascuriamo questi suoi inviti! Nello stupendo messaggio a Maria la Madonna rivela il segreto per far farci convivere con Gesù. Gesù è gioia e vita: Egli non vuole che i suoi figli siano oppressi dal timore e dagli affanni. Sgombriamo, quindi, il cuore da tristezza e preoccupazioni e facciamo posto alla gioia, non quella del mondo, ma quella che solo nel pensiero di Dio possiamo trovare. Solo così “daremo il nostro consenso” a Gesù di entrare in noi ed essere il nostro compagno per la vita. “Rraffaele”
RICORDANDO ANNA TERESA GRAVILI
Cara Anna Teresa, nel cuore di chi ti ha conosciuta è rimasto non solo il tuo ricordo, ma anche quello che ci hai dimostrato per tanti anni, con il tuo apostolato al Cuore Immacolato di Maria e con la tua umiltà: la capacità di amare, di amare tutti e sempre! Solo così, dicevi con un sorriso, si vince sul Cuore di Dio. Grazie, Anna Teresa. Con te abbiamo capito che l’amore per Dio ravviva la fiamma del cuore e ci fa pensare solo a ciò che Egli ci ha concesso, non più a ciò che ci ha negato, perché quelli che hanno riconosciuto la Sua croce e lo amano, non desiderano altro se non quello che Egli dona con amore. Addio, Anna Teresa, pregheremo sempre per la tua anima.
“Anna”
MIO SIGNORE FAMMI CONOSCERE IL TUO VOLTO
O Signore, fa che i miei occhi, le mie orecchie, la mia lingua, le mie mani e i miei piedi siano misericordiosi e si inchinino alle necessità del fratello. Fa che mai sospetti, mai giudichi, mai rimanga indifferente alle loro sofferenze.
Fa, o Signore che abbia sempre amore per donarmi agli altri
Perché mai sospetti, mai giudichi, mai rimanga indifferente alle sofferenze, fa che abbia sempre amore per donarmi agli altri nel momento del bisogno ed offrire sollievo, conforto e sostegno.
Fa, o Signore, che il mio cuore sia sempre pieno d’amore per Te e riconoscerlo nel volto dei bambini.
MARIA IMMACOLATA: SERVA MISERICORDIOSA
Cari amici lettori, la misericordia di Maria parte dal concepimento di Gesù, frutto della Sua obbedienza al volere del Padre. Ella, sull’esempio di Colui che è venuto sulla terra per servire e non per essere servito, è scesa in mezzo a noi come un tesoro prezioso per la pacificazione del mondo, esercitando nel cuore degli uomini il potere dell’amore e della preghiera , soprattutto su tutti i regnanti della terra, poiché il Bambino nato per noi ci è offerto come segno di pace e di riconciliazione tra cielo e terra per debellare conflitti e guerre contro il popolo di Dio. Maria è il filo conduttore dell’infinita Misericordia di Dio, un dono raro che Egli ci ha concesso per rafforzare la nostra fede e metterci in ascolto della Sua Parola perché Maria, come Madre orante, domanda al Padre di rendere all’umanità intera quella pace e quella tranquillità tanto desiderata. Lei è la testimone di Dio del nostro tempo, la via segnata per ritrovare i benefici della redenzione. Ella chiama tutti ad essere soldati e custodi della fede contro i demoni del mondo, Lei ci guida con i suoi messaggi di amore e di preghiera. Maria, come Gesù, è sempre presente nella nostra vita, fiduciosa di trasformare il nostro cuore per essere veri apostoli di fede e di amore; dobbiamo solo avere la capacità di canalizzare e gestire i dubbi; cogliere con intelligenza il mistero della presenza della Vergine nel mondo, una presenza piena di saggezza che dona sicurezza e fiducia in un Dio incrollabile e Misericordioso. Mai nessuno ha conosciuto la profondità del mistero di Dio come la Madonna, perché è stata plasmata dalla presenza della misericordia fatta carne: se di Dio è la misericordia, Maria, che ha vissuto e testimoniato il suo essere “donna“, di essa è mediatrice e custode. Ricordiamo amici, che tutti ed ognuno abbiamo bisogno di credere nella misericordia e, attraverso i messaggi, dono del Padre alla Vergine Maria, Madre di Misericordia, coglierne il mistero e la grandezza.
“Anna”
PREGHIERA
O Signore,
fa che il mio cuore sia sempre giardino fiorito e profumato
e che ogni fiore sia colmo della tua Parola
che è amore e luce.
“Stella”